Grazie al DPCM 26 aprile 2020 potranno riaprire le attività di ristorazione solo ed esclusivamente per effettuare la consegna a domicilio di alimenti e bevande. Rimane l’obbligo di:
- rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro
- il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali
- il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi
Si tratta sicuramente di un passo in avanti per tutte le imprese che fin ora hanno sofferto e soffriranno ancora per il mancato incasso di questi mesi neri. La consegna a domicilio e l’asporto, se utilizzate nel modo giusto possono rappresentare due ancore di salvezza della ristorazione, dilaniata dall’epidemia di SARS-CoV-2.
Vuoi riaprire? Ecco cosa devi fare!
La salute prima di tutto!
Data la sua importanza, la sicurezza sui luoghi di lavoro costituisce un obbligo di legge ed il mancato rispetto delle misure di protezione individuale comporta la chiusura immediata dell’attività. Sono sicura che non intendi chiudere proprio ora vero? Anzi…..Quindi la prima cosa che devi fare è tutelare te stesso ed il tuo personale dal possibile contagio adottando le misure contenute nell’articolo Coronavirus e ristoranti.
In secondo luogo dovrai rinforzare le misure igieniche previste nel tuo manuale di autocontrollo haccp e adottare misure straordinarie per impedire la contaminazione degli alimenti consegnati ai clienti.
L’aggiornamento del manuale haccp non rappresenta un mero adempimento burocratico, ma serve a chiarire responsabilità, ruoli e procedure, soprattutto se decidi di affidarti a servizi esterni di food delivery quali Glovo, UberEats, Deliveroo & company. Nel manuale devono essere descritti in modo dettagliato:
- la tipologia di prodotti consegnati a domicilio
- la modalità di confezionamento dei prodotti (incluse le misure anti-covid-19)
- la modalità di trasporto dei prodotti e il soggetto che si occupa della consegna a domicilio (sia esso una società esterna o un operatore da te incaricato)
Di recente ho studiato i contratti che i miei clienti hanno firmato con le principali società di food delivery e sai cosa ho scoperto?
Tali contratti tutelano molto bene queste società esterne e lasciano all’imprenditore la fetta più grande di responsabilità per la sicurezza alimentare. In poche parole, in caso di problemi (cibo avariato, confezioni rotte, clienti che accusano sintomi dovuti a infezioni batteriche, ecc…) nel 99,9% dei casi sarà colpa tua! Ecco perché, in questo momento di estrema difficoltà vorrei invitarti a valutare bene ogni decisione, anche in ragione delle eventuali conseguenze negative. Se hai bisogno di aiuto ti consiglio di affidarti ad un consulente haccp esperto per evitare problemi futuri. Se intendi riaprire devi assicurarti che tutte le operazioni siano condotte prestando massima attenzione al rispetto delle norme igienico-sanitarie in tutto il flusso produttivo, dalla fase di preparazione sino all’attività di confezionamento e trasporto.
Ora vediamo nel dettaglio quali misure devi adottare per la consegna a domicilio.
Haccp e consegna a domicilio: misure anti-covid-19
Secondo le Linee guida SIAL Food Delivery Ristorazione Covid19 un imprenditore che intende effettuare consegne a domicilio deve:
1. Deve adottare le misure di sicurezza per il personale come riportato in questo articolo (DPCM 10.04.2020);
2. Deve mantenere una netta separazione tra i locali destinati alla preparazione dei pasti ed i locali impiegati per la vendita ai clienti e/o la consegna ai fattorini;
3. Deve assicurare una regolare sanificazione di tutte le superfici ed in particolare quelle maggiormente toccate da fattorini e/o clienti (maniglie, porte, tavoli, piani di appoggio, POS, ecc…);
4. Deve garantire, nei locali chiusi, un’adeguata aerazione naturale e il ricambio dell’aria (Allegato 5 DPCM 10.04.2020);
5. Deve etichettare adeguatamente i prodotti segnalando:
- il nome del prodotto e la tipologia (per esempio se si tratta di un prodotto da conservare in legame freddo o caldo)
- la lista di eventuali allergeni contenuti.
Attenzione! La presenza di allergeni deve essere comunicata già in fase di vendita a distanza. Sulla scheda di presentazione del prodotto devono essere riportate tutte le informazioni obbligatorie previste dal Reg. (UE) n. 1169/11.
6. Deve assicurare il mantenimento delle distanza tra gli operatori ed i fattorini che entrano nell’esercizio. Lo stesso vale per i clienti che acquistano i prodotti in modalità take-away.
Scarica il documento integrale “Linee guida food delivery“.